sabato 6 marzo 2010

il libro della settimana: "La schiuma dei giorni" di Boris Vian



"L’essenziale, nella vita, è dare giudizi a priori su tutto. In effetti, sembra che le masse stiano sempre dalla parte del torto, e che gli individui abbiano sempre ragione. Bisogna tuttavia stare attenti a non dedurre nessuna regola di condotta da questa constatazione: certe regole non hanno bisogno di essere formulate per essere eseguite. Solo due cose contano: l’amore, in tutte le sue forme, con ragazze carine, e la musica di New Orleans o di Duke Ellington. Il resto sarebbe meglio che sparisse, perché il resto è brutto, e la dimostrazione contenuta nelle poche pagine seguenti deriva tutta la sua forza da un unico fatto: la storia è interamente vera, perché io me la sono inventata da capo a piedi..." (Boris Vian, New Orleans 10 Marzo 1946)


Vorrei ringraziare Anna e Nicola per avermi fatto conoscere questo capolavoro, "La schiuma dei giorni" di Boris Vian. Questo romanzo parla di amore e passione, di amicizia e società, è un romanzo surreale e anticonformista, ancora oggi originale nello stile e nella forma, è come un brano "jazz" puro e unico ogni volta che lo si ascolta. Come si evince dalla numerose note del traduttore per apprezzare interamente questo romanzo sarebbe meglio leggerlo ("ascoltarlo") nella sua lingua madre, il francese.

Dalla copertina:

Colin è un giovane parigino ricco e annoiato. Passa il tempo dedicandosi a ricette inverosimili, strimpellando bizzarri strumenti di sua invenzione, bighellonando con Chick - il suo migliore amico - un ingegnere spiantato e sperperone che ha uno strano pallino: collezionare le opere di Jean-Sol Partre. Poi, nella vita del signorino entra, in modo esplosivo, l'amore. L'incontro con la bella Chloé è un colpo di fulmine: decidono di sposarsi nel giro di pochi giorni. Al ritorno dal viaggio di nozze, Chloè si ammala. Nei suoi polmoni si annida un male terribile, fatica a respirare. Mentre il tempo va sempre più veloce, e l'appartamento dove vivono, inizialmente di dimensioni faraoniche, si fa sempre più stretto...

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