lunedì 6 gennaio 2014

Il libri della settimana: "101 cose da fare a Padova almeno una volta nella vita" e "101 Perché sulla storia di Padova che non puoi non sapere" di Paola Tellaroli

Suggerisco la lettura di questi due libri a coloro che non conoscono ancora Padova oppure a coloro che non apprezzano pienamente la grandezza, la ricchezza e la bellezza di questa città. La giovane autrice, Paola Tellaroli, non è padovana, è nata a Mantova, ha vissuto in varie città e alla fine è approdata a Padova innamorandosene a tal punto da raccontarla a tutti con precisione e semplicità, spaziando dall'ambito storico e culturale a quello artistico e goliardico. Entrambi i libri sono scritti egregiamente, la lettura è scorrevole quanto appassionante e piacevole. Buona lettura.


Dalla copertina: Una cosa è certa: Padova è una città che non molti conoscono. Eppure, all’interno delle sue mura, sono celati moltissimi tesori, che, nel corso dei secoli, scrittori e poeti – da Petrarca a Shakespeare, da Proust a Oscar Wilde – hanno avuto modo di amare e lodare. Padova è una città d’acqua, ricca di canali come Venezia, e seconda solo a Bologna per numero di portici. Chi la visita per la prima volta s’innamorerà delle opere d’arte più famose, come gli affreschi di Giotto nella Cappella degli Scrovegni, o dei giardini nascosti dietro ai portoni degli splendidi palazzi. Forte della sua tradizione goliardica, Padova sa regalare feste studentesche a base di spritz, esperienze indimenticabili alla scoperta della cucina tipica ma anche momenti emozionanti, come lo spettacolo delle Lanterne Magiche al Museo del precinema, o la visita al Giardino dei Giusti del Mondo. I 101 itinerari qui presentati sono dedicati a chi Padova non l’ha mai vista ma anche a tutti coloro che ci abitano già: chissà che non scoprano qualche tesoro nascosto o dimenticato! Padova come non l'avete mai vista! Ecco alcune delle 101 esperienze: - Prendere un Polifonico nel bar più goliardico di Padova - Restare a bocca aperta di fronte all’opera di Giotto e ai luminosi misteri degli Scrovegni - Toccare il cielo con un dito in cima alla Specola - Fantasticare lungo le riviere - Prendere il sole stesi sull’isola della città - Affinare i cinque sensi nel roseto di Santa Giustina - Fare un salto indietro nel tempo con il precinema - Percorrere la via di Indiana Jones - Imparare l’inglese a suon di spritz - Intrufolarsi nei luoghi della Padova che non si vede - Inseguire le opere di Kenny Random.


Dalla copertina: La storia di Padova, così ricca di eventi e di personaggi, merita di essere conosciuta da tutti gli abitanti della città ma non solo. Tentate di rilassarvi e di immergervi in una città che ha solamente alcuni tratti di quella che era. Un tempo, infatti, la maggior parte delle sue strade erano riviere e, se andate a passeggio oggi per Padova, potete immaginarvi il rumore delle sue acque. Le tante storie presenti sono solo un breve trailer della storia millenaria della città. Molti gli episodi significativi e gli aneddoti su grandi personaggi che hanno contribuito a rendere Padova il gioiello che conosciamo oggi. Il motivo per cui Galileo Galilei fosse un uomo da sposare, o come i padovani furono colpiti da una grave forma di amnesia. O chi fosse il povero Beato Pellegrino che non venne mai chiamato per nome, e perché tra padovani e vicentini non corresse buon sangue. Infine, per quale motivo in città si è così affezionati al baccalà, che è un piatto norvegese? Bene, presto saprete rispondere a questi e altri interrogativi su questa splendida città. Tante le storie di gente comune che con l’umiltà del suo operato ha regalato alla città ben più di un granello di immortalità. Ecco alcuni dei 101 perché più curiosi: Perché Padova era il paese dei balocchi? Perché Freud sognava continuamente Padova? Perché la Fiat non nacque a Padova? Perché Padova è una città di donne emancipate? Perché le ultime lettere di Jacopo Ortis erano timbrate “Padova”? Perché Padova è una città infestata dai fantasmi? Perché al Santo si contrabbandava tabacco? Perché la Madonna dei lumini salvò Padova dalla peste? Perché sant’Antonio venne proprio in Italia? Perché le foto dei fedeli sono servite durante la guerra? Perché sulla basilica del Santo c’è il segno del diavolo?

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